Profilo

 

Sono nata a Bologna nel 1965, città dove ho abitato fino a dodici anni, per trovarmi, rimasta orfana, in un piccolo borgo della provincia, membro acquisito di una famiglia di undici tra figlie e figli.

 

 

I miei studi, storico antropologici, la decisione di sposarmi e di diventare madre molto giovane, il mio lavoro, nell’ambito delle politiche di genere e interculturali, sono stati tutti modi per cercare di far luce sul senso e sulla destinazione di questa esperienza di trasmigrazione. Nel femminismo ho trovato chiavi di lettura importanti nel mio percorso di emancipazione dai modelli sociali fondati sulla famiglia e sul suo ruolo di garante dei principi di inclusione ed esclusione che informano l’identità. È un percorso in fieri nel quale la scoperta del mio posto è interrogata ogni giorno dal desiderio e dall’insoddisfazione di ogni appartenenza.

Mi sono formata attraverso l'integrazione di più prospettive (storica, antropologica, filosofica, politica) attorno a un interesse prevalente che è quello della crescita in libertà e autodeterminazione, sviluppato a partire dalla mia storia di esclusione. Mi sono sempre impegnata, nelle situazioni esistenziali e professionali nelle quali mi sono trovata a vivere e a lavorare, per l'elaborazione di strategie e strumenti di trasformazione, con lo sguardo rivolto alla costruzione di un mondo in cui sia possibile, a ogni essere vivente, accedere a uno spazio di riconoscimento e di amore. Chiamo questa pratica: politica di pari opportunità.

 

 

Sono laureata in Storia Contemporanea presso l’Università di Bologna (1992) e specializzata in Studi di genere, Pari Opportunità e Pratiche Didattiche presso l’Università di Siena (2003). Mi occupo di ricerca-azione antropologica dall'inizio degli anni Novanta.

Dal 1993 lavoro, come libera professionista, per organismi di Pari Opportunità, ambito a partire dal quale mi sono occupata di ricerca, programmazione e progettazione sociale e delle migrazioni e, in particolare, di progetti di educazione al confronto tra generi e culture.

Nel campo della ricerca-azione educativa ho concentrato i miei interessi sulle relazioni amorose, sulla prevenzione della violenza di genere nelle relazioni intime e sull'empowerment femminile in contesti migratori. Su questi temi ho ideato e realizzato numerosi strumenti per la documentazione, la formazione e l'autoformazione, anche a carattere multimediale e interattivo.

Sotto il profilo antropologico ho maturato competenze significative nell’ambito della rendicontazione sociale (Bilancio Sociale e Bilancio di Genere) e nello sviluppo di metodologie e di strumenti di programmazione sociale in ottica di pari opportunità, secondo le tre dimensioni del genere, delle genesi e delle generazioni. Ho lavorato inoltre sugli indicatori di benessere individuali e sociali e sulla correlazione tra benessere organizzativo e benessere di comunità.

Negli ultimi anni ho seguito, con il ruolo di coordinatrice, la costituzione e la formazione di gruppi specialistici per il contrasto della violenza maschile contro le donne all'interno del Servizio Sociale pubblico, lavorando insieme ad assistenti sociali, educatrici, mediatrici linguistico-culturali e operatrici di pari opportunità impegnate in varie aree di intervento socioeducativo (Minori e Famiglie, Adulte/i, Anziane/i e Disabilità). Su queste esperienze ho curato due volumi di riflessione e di pratiche pubblicati da il Mulino (La responsabilità della violenza. Un modello di intervento socioeducativo nel contrasto alla violenza contro le donne, 2019) e da Settenove (La capacità di trasformare il mondo. Pratiche femministe di servizio sociale, 2023). 

 

 

In trenta anni di lavoro ho svolto attività formativa nell'ambito di numerosi corsi di formazione per insegnanti, operatrici e operatori socio sanitari, sindacati e aziende, sia pubbliche che private, su temi e problematiche legate al rapporto tra i generi e alla mediazione culturale e sono stata coordinatrice e supervisora di molti gruppi di ricerca e di pratica didattica, in particolare nell'ambito dell'educazione al genere e interculturale, sia all’interno della scuola pubblica che presso istituzioni regionali, università, istituti di ricerca, centri culturali, associazioni.

Mi occupo di comunicazione sociale e sono progettista multimediale.

 

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